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La Chiesa di Palermo "sospende" padrini e madrine...

04-02-2023 05:58

Nicola Filippone

Cronaca, Focus,

La Chiesa di Palermo "sospende" padrini e madrine...

Ormai riti convenzionali e per di più "clonati" dalla malavita...

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Il 31 gennaio scorso Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, ha firmato un decreto col quale sospende l’ufficio di padrino e di madrina “ad experimentum”, a partire dal prossimo 1 luglio, per la durata di un triennio.

 

Ciò vuol dire che, nell’arcidiocesi del capoluogo siciliano, il battesimo e la cresima saranno amministrati senza queste figure, previste dal Codice di Diritto Canonico, per presentare il battezzando o il cresimando e cooperare affinché egli conduca una vita cristiana conforme al sacramento ricevuto.

 

La decisione scaturisce dall’avere constatato che “convenzioni sociali e abitudini consolidatesi hanno compromesso l’autentico significato di questo ufficio”.

Effettivamente esso è stato “confuso spesso con relazioni di parentela — se non addirittura con legami ambigui — e relegato, il più delle volte, al solo momento rituale”.

 

Ormai è molto raro che un padrino o una madrina si prendano cura della crescita spirituale dei propri figliocci, che si informino della frequenza con cui essi si accostano ai sacramenti, che li orientino a scelte di vita autenticamente cristiana.

 

E, d’altra parte, la loro designazione si basa su criteri che esulano dalla funzione che dovrebbero svolgere.

Nella maggior parte dei casi, infatti, si tiene conto di legami di amicizia o di consanguineità, rispettando, in quest’ultimo caso, un certo equilibrio tra i congiunti dei due genitori.

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Ma le parole di Lorefice non possono non rimandare anche al linguaggio mafioso, in cui il padrino indica colui che introduce un aspirante uomo d’onore nell’organizzazione criminale.

 

Cosa nostra ha, notoriamente, adottato un rituale, durante il quale un santino del santo patrono, nell’atto di bruciare, viene tenuto tra le mani del neofita, che augura alle sue carni di ardere, nel caso in cui tradisse la famiglia della quale è entrato a far parte.

 

Inoltre, le dita del padrino e del figlioccio, precedentemente “pungiute”, vengono sovrapposte, realizzando, in tal modo, quello che è definito un “battesimo di sangue”.

Si tratta di una blasfema strumentalizzazione di elementi religiosi, al fine di legittimare il ricorso alla violenza, come se questa potesse essere ricondotta ad una impossibile volontà di Dio.

 

Molti dei lettori ricorderanno il finale del Padrino, il film del 1972, diretto da Francis Ford Coppola, in cui gli uomini di Michael Corleone eliminano i boss dei clan nemici, mentre il loro capo sta battezzando in chiesa il figlio di sua sorella al quale, poco dopo, farà pure uccidere il padre.

 

La religiosità dei mafiosi (da non confondere con la fede, che tale non è) ha costituito per anni una zona grigia dei rapporti con la Chiesa.

 

La loro falsa devozione, unita ad una beneficienza ostentata e affettata, ha fatto supporre un legame, o addirittura una vera contiguità, col Cristianesimo.

 

Con il compiacimento di ecclesiastici, politici cattolici e una molteplicità di battezzati, che hanno spesso chiuso gli occhi di fronte alle ingiustizie e alle prevaricazioni, con cui il Vangelo veniva sistematicamente calpestato.

 

Si deve al cardinale Salvatore Pappalardo il primo forte pronunciamento di un pastore contro la criminalità organizzata, con la sua omelia ai funerali del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, nel 1982.

 

Undici anni dopo, papa Giovanni Paolo II, dalla Valle dei Templi di Agrigento, lanciava il terribile anatema contro i mafiosi, esortandoli alla conversione e al timore di Dio.

 

Il 15 settembre di quello stesso anno, il 1993, don Pino Puglisi, parroco di Brancaccio, diventava il primo martire ucciso dalla mafia.

 

In quest’alveo la scelta di Lorefice può, pertanto, avere un grande impatto educativo e catechetico, contribuire a dissipare dei residuali fraintendimenti e ribadire con determinazione l’assoluta incompatibilità di qualunque organizzazione criminale con l’insegnamento di Gesù Cristo.

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